Sono circa 200 i delfini che ogni anno si spiaggiano lungo le coste italiane. “Tra le cause principali le interazioni con la pesca e in particolare il by-catch, ovvero le catture accidentali che si verificano quando i cetacei, seguendo i pescherecci, si ferirscono con i componenti delle reti o rimangono impigliati – spiegano i responsabili di Legambiente – Tursiopi e stenelle striate sono le specie più colpite”. In copertina potete notare uno dei tanti casi avvenuti in questi ultimi 3 mesi: è un tursiope, (Tursiops truncatus) femmina, adulta della lunghezza di 305 cm e del peso stimato di 2 quintali, in ottimo stato di conservazione, verosimilmente morto poche ore prima.
La rete degli Enti responsabili della gestione degli spiaggiamenti si è subito messa in moto, dopo lo spiaggiamento sul litorale dell’Oasi di Kufra (Sabaudia).
Queste morti si possono evitare con piccole accortezze. Il progetto europeo Life Delfi, di cui Legambiente è partner, è nato proprio per limitare al massimo l’interazione tra delfini e pescatori attraverso un percorso di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolto ai pescatori, ma non solo. Per tutti i naviganti, gli amanti del mare e dei delfini, il progetto Life Delfi mette a disposizione il webinar “Sos delfini: cosa fare in caso di spiaggiamenti e avvistamenti?“: istruzioni utili per tutti coloro che avvistano, in mare o lungo le coste, delfini in difficoltà.
LEGAMBIENTE IN CAMPO CON “APP MARINE RANGER”
“Se sei in mare o lungo le coste e vedi un delfino in difficoltà, usa l’app Marine Ranger: la segnalazione farà scattare tempestivamente la macchina dei soccorsi e fornirà dati utili ai ricercatori che si occupano della tutela dei cetacei nel Mediterraneo”. È l’appello lanciato da Legambiente: basta un po’ di buona volontà e un cellulare.