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Bolletta della luce su del 59%. I decisori fermi. La corsa al fotovoltaico delle famiglie: +42% di impianti

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L’Europa non decide per il tetto al prezzo del gas, la Germania fa da sé e le bollette lievitano a livelli folli. Le famiglie italiane sono piombate in un incubo che rischia di superare addirittura quello del COVID-19: viviamo una crisi energetica di proporzioni inimmaginabili e abbiamo a due passi dall’Italia una situazione di guerra incandescente, tanto da rischiare la terza guerra mondiale. L’aggiornamento delle tariffe dell’energia elettrica annunciato ieri dall’Arera è il più alto di sempre: si sale del 59%, ma poteva essere il 100%! Che consolazione! Ironia a parte, abbiamo scoperto la fragilità dei governi europei, incapaci di sottrarci agli artigli degli speculatori del gas. Quest’anno le famiglie spenderanno circa 1.322 euro rispetto ai 632 euro circa del 2021: un furto che ripugna alla coscienza collettiva. E questo prezzo non mette in conto i 90 euro l’anno di canone Rai, che contribuisce ad arrotondare le nostre bollette. I prezzi all’ingrosso del gas sono schizzati alle stelle: la guerra in Ucraina, i timori sulla sicurezza dei gasdotti e le tensioni finanziarie stanno provocando un uragano economico che non sarà certo frenato dal decreto Aiuti bis.

Per fare un esempio pratico, la bolletta che riceveremo tra ottobre e dicembre crescerà di 245 euro rispetto a un anno fa, passando per la famiglia tipo da 200 a 445 euro. Il recupero delle differenze di prezzo è solo rimandato: prima o poi i cittadini dovranno sborsare più soldi ancora. È chiaro che siamo di fronte a una situazione insostenibile per commercianti, imprese e famiglie più fragili. Intanto, sul caro-energia l’Europa va in ordine sparso. Il tetto al prezzo del gas importato nell’Ue non sarà sul tavolo dei ministri: la richiesta di presentare una proposta da parte di 15 Stati membri, tra cui Italia, Francia, Spagna, Polonia e Belgio è stata ignorata. La Germania, scettica verso il gas price cap, gioca la sua partita in solitaria: ha messo 200 miliardi per aiutare imprese e famiglie (col suo bilancio se lo può permettere) e se ne è lavata le mani. Questi egoismi faranno molto male all’Italia che vedrà impoverirsi imprese e commercio, mentre gli imprenditori e commercianti tedeschi saranno protetti e non perderanno forza sul mercato internazionale. L’Europa ancora una volta disunita, mostra tutte le sue falle. Draghi si lamenta per l’atteggiamento tedesco, ma in Germania sembrano infischiarsene altamente. La Commissione europea ha proposto una settimana fa un tetto pari a 180 euro a megawattora sugli extra profitti dei produttori di energia elettrica non da gas (come le rinnovabili, il mese nucleare), e un contributo di solidarietà pari al 33% dalle imprese attive nel fossile, inoltre ha pensato a una riduzione del 5% dei consumi nelle ore di picco. Dunque, palliativi senza grandi risultati nell’immediatezza.

LA CORSA AL FOTOVOLTAICO

In questo clima devastante le famiglie cercano di salvarsi da sole: è partita da tempo la corsa al fotovoltaico, con delle batterie capaci di accumulare tanta energia da poter andare avanti autonomamente anche quando non c’è luce solare. Le richieste sono tante che in alcune zone d’Italia è difficile reperire un installatore. Nel 2022 è possibile che venga messo il record di installazioni di impianti fotovoltaici in Italia. Le famiglie, le imprese e i commercianti corrono ai ripari prima che sia troppo tardi, mentre le bollette impazzite piovono sulle loro teste come delle bombe russe sganciate sull’Ucraina. Nel rapporto di “SolarPower Europe”, la maggiore associazione europea di energia rinnovabile, si stima in una fascia di 34-40 GW la nuova potenza installata quest’anno in Italia: una crescita del 42% sul 2021. Tutti accelerano: il sole ci può salvare, ma serve tempo in Italia, con una burocrazia elefantiaca e strozzante.