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“Democrazia energetica” contro gli speculatori: un disegno di legge per il fotovoltaico gratuito per tutti, pagato dallo Stato

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Il promotore del disegno di legge, senatore Antonio Trevisi

ROMA – Fino ad oggi poche regioni in Italia si sono potute rimboccare le maniche per offrire le risorse necessarie a favorire lo sviluppo delle rinnovabili in ambito domestico. La Basilicata è una delle regioni più all’avanguardia: ha stanziato tante risorse per i pannelli fotovoltaici e per le pompe di calore. Manca una legge omogenea per tutta l’Italia che possa consentire di accelerare la rivoluzione fotovoltaica, ora che il super bonus è bloccato. Abbiamo scritto di recente quello che sta accadendo in Francia, dove Macron è deciso a sbloccare tutti gli impianti eolici off-shore e a ricoprire case e autostrade di tutta la nazione con pannelli solari. In Italia c’è chi ha le idee chiare su cosa fare per raggiungere velocemente l’autonomia energetica: il senatore pentastellato Antonio Trevisi chiede un finanziamento a fondo perduto dello Stato per organizzare squadre di installatori capaci di ricoprire velocemente tutti i tetti italiani di pannelli fotovoltaici. La grave crisi energetica in atto può essere contrastata da una nuova misura nazionale presentata  dal senatore del M5S: si tratta del disegno di legge sul Reddito Energetico Nazionale, una misura economica destinata a famiglie e imprese al fine di consentire l’installazione a costo zero di pannelli fotovoltaici.

Una legge che punta alla riduzione dei consumi energetici con  conseguente diminuzione delle spese in bolletta. “L’abbattimento del costo dell’energia strutturale favorirà la ripartenza del Paese sensibilizzando anche la popolazione ai temi ambientali e alla sostenibilità – chiarisce Trevisi al telefono – L’installatore, fondamentalmente, viene pagato dallo Stato, senza la costosa intermediazione bancaria: servono 20 miliardi l’anno per l’autonomia energetica”. L’Italia ha già  messo in campo 80 miliardi per abbassare le bollette, che poi rischiano di aumentare ugualmente e quindi di mandare in fumo tutti gli sforzi fatti. Trevisi ha messo in campo un disegno di legge che può essere sostenuto da tutti: non ha un colore politico. “Stiamo cercando di dialogare in maniera costruttiva con tutti – spiega – La politica, purtroppo, ha i suoi tempi, ma è urgente intervenire. La Commissione per la crisi energetica è a lavoro, anche se ora ci si concentra di più sul reperimento delle risorse per contenere le bollette energetiche”. L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Ministri del governo Conte 2 Riccardo Fraccaro aveva già istituito un fondo nazionale a sostegno della misura del reddito energetico  deliberando uno stanziamento di 200 milioni di euro. ”La sperimentazione della misura è stata fatta in questi mesi in regione Puglia grazie ad una legge a mia prima firma durante la precedente legislatura quando ero consigliere regionale – afferma il senatore Trevisi – Questa prima esperienza ci ha permesso di testarne l’efficacia e di superare ogni criticità”.

Agli attuali prezzi energetici tale misura consentirà un risparmio medio annuale in bolletta,  dalle 500/600 euro per le famiglie fino a qualche migliaia di euro per le PMI. Il tutto a costo zero poiché il fotovoltaico innescherà un meccanismo di cessione dell’energia  in eccesso andando ad  alimentare un fondo rotativo: di conseguenza si genereranno maggiori risorse per l’acquisto di nuovi pannelli. “Purtroppo il Governo Draghi  non ha  esteso a livello nazionale le misure regionali in atto.  È auspicabile che il Parlamento – conclude Trevisi- valuti positivamente questo disegno di legge con l’obiettivo di favorire la diffusione delle energie rinnovabili, garantire la democrazia energetica e sostenere a livello economico i cittadini e le imprese in  difficoltà a causa dell’impennata dei costi e energetici”. Appunto, è una questione di “democrazia energetica”: bisogna fare in fretta per sottrarre i cittadini italiani ai taglienti artigli della speculazione energetica.