Economia del mare sostenibile, salvaguardia dell’ecosistema e della biodiversità: il governo finanzia i nuovi progetti

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ROMA – L’economia del mare punta sulle nuove innovazioni tecnologiche. Il trasporto marittimo sta guardando alle rinnovabili come sistema di alimentazione. Una società giapponese a avviato già 3 anni fa la sperimentazione per alimentare una nave da carico con eolico e solare. Del resto, il trasporto marittimo è una delle principali fonti di inquinamento a livello mondiale. Il governo si muove nella direzione giusta, salvaguardando il mare da elementi nocivi e cementificazione. Le regole ci sono, bisogna solo farle rispettare. Tra le iniziative ci sono quelle che coniugano salute e salvaguardia ambientale. Dal 15 luglio 2022 parte il bando da 21 milioni di euro per finanziare 14 progetti del programma ‘Salute-ambiente-biodiversità-clima’ del Piano nazionale per gli investimenti complementari legati al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Si tratta di una delle decine di iniziative che puntano sull’economia del mare sostenibile, con interventi che preservano il paesaggio, che intervengono sulla gestione dei porti turistici e dei rifiuti  più smart.  L’obiettivo che si vuol raggiungere col nuovo bando è definire un nuovo assetto istituzionale ‘salute-ambiente-clima’ che consenta di rafforzare il Sistema sanitario nazionale, attraverso un approccio olistico ‘One health'”.

L’obiettivo è quello di “fortificare la protezione della salute dei cittadini rispetto ai rischi noti e alle sfide incombenti di natura ambientale-climatica e supportare uno sviluppo sostenibile e una crescita economica in sicurezza, soprattutto in relazione alla transizione verde e alla trasformazione digitale”. Il progetto è diviso in macroaree: in prima posizione c’è la prevenzione e riduzione dei rischi per la salute legati all’inquinamento dell’aria interna; prevenzione e riduzione dei rischi per la salute legati all’inquinamento dell’aria esterna; prevenzione e mitigazione dei rischi per le popolazioni all’interno di aree critiche dal punto di vista ambientale, gestione sicura e sostenibile del suolo e del ciclo dei rifiuti; comunicazione del rischio e approccio di prossimità al cittadino. E ancora: accesso universale all’acqua, approvvigionamento idrico e servizi igienico-sanitari gestiti in sicurezza, uso umano sano e riutilizzo dell’acqua, coste, ambienti marini; prevenzione e riduzione dei rischi fisici (compresi il rumore, le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti) e dei rischi associati a prodotti chimici e processi; riduzione dei rischi diretti e indiretti per la salute umana associati ai cambiamenti climatici; igiene, resilienza e sostenibilità delle produzioni primarie e delle filiere agroalimentari nel loro complesso rispetto ai rischi ambientali-climatici; promozione salute-ambiente, clima nelle prime fasi (primi 1000 giorni, infantile e materno-infantile) di vita.