Ferrovie dello Stato, la svolta del trasporto sostenibile: treni e navi green. La nave ecologica sullo Stretto di Messina. I treni sempre più “green”

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    Grazie al Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ai contratti di servizio con le Regioni, oggi è possibile il rinnovo delle flotte regionali e la realizzazione di grandi opere e interventi infrastrutturali sulle linee ferroviarie del Paese: un traguardo importante nella transizione ecologica e nella lotta al cambiamento climatico. Il dibattito è aperto in ogni zona dell’Italia per accelerare gli interventi che renderanno più sostenibile la mobilità su rotaie, ma anche quella in mare. Come già anticipato, gli investimenti delle Ferrovie dello Stato per salvaguardare l’ambiente sono considerevoli: il consumo energetico è stato ridotto rispetto alla precedente generazione di treni del 30%. Gli ampi spazi per il trasporto delle bici che favoriscono un’efficace integrazione modale, rafforzata da stazioni in grado di accogliere mezzi di trasporto a impatto zero stanno dando un’ulteriore mano alla rivoluzione ambientalista che parte del basso. Pannelli fotovoltaici nelle stazioni, interventi sui treni e sui binari per limitare le emissioni stanno portando a buoni risultati. Sono già stati investiti 10 miliardi di euro nella transizione ecologica nel 2020. Il  Recovery Plan prevede ora che 2,4 miliardi siano destinati a elettrificare 1800 chilometri di rete, di cui 573 nel Mezzogiorno. Le Ferrovie dello Stato sono chiamate a investire, da qui al 2026, ben 4 miliardi per mettere in servizio nuovi treni a impatto zero.

    LA RIVOLUZIONE DEL TRASPORTO MARITTIMO

    Anche nel trasporto marittimo ci sono grandi novità. Dall’8 marzo è entrata in servizio per il traghettamento dei treni passeggeri (con 700 posti) e merci sullo Stretto la nuova nave Iginia di RFI, con certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale, a conferma dell’impegno del Gruppo FS su questo fronte. Si tratta di una “nave sostenibile” con capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari, in grado di potenziare i trasporti sullo Stretto, rendendone l’attraversamento meno inquinante. Il sistema di propulsione è garantito da due pacchi di batterie ricaricate da pannelli solari già installati o da prese di terra nelle invasature. A bordo sono inoltre presenti innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere e sono installati propulsori elettrici che azzerano le emissioni inquinanti e di CO2 in porto e nelle manovre di entrata e di uscita. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita. 

    “Abbiamo inaugurato, nel segno della sostenibilità, una nave green che attraverserà lo Stretto di Messina trasportando treni passeggeri e merci – afferma l’Amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiana, Vera Fiorani, sul sito delle FS – Un investimento da 57 milioni di euro che si aggiunge ad altre due gare per il rinnovo della flotta RFI: una, in corso, da 60 milioni di euro per la realizzazione di tre nuovi mezzi veloci con doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica, destinati a potenziare la flotta di Blu Jet, e una seconda da 80 milioni per un’altra nave con tecnologie per la doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica. Inoltre abbiamo avviato un piano di interventi in tutte le stazioni dello Stretto: Messina Centrale, Messina Marittima, Villa San Giovanni e Reggio Lido. Attività che riqualificheranno le stazioni di tutta l’area dello Stretto. A Messina Marittima si creerà un museo all’interno di una struttura bellissima che vanta mosaici di un grandissimo valore artistico. Gli interventi rinnoveranno i fabbricati, miglioreranno l’accessibilità delle stazioni ma soprattutto l’intermodalità ferro-nave che interessa l’area dello Stretto. Per potenziare infrastrutture e collegamenti in Sicilia sono previsti investimenti complessivamente per oltre 12 miliardi di euro, funzionali a rivoluzionare la mobilità nell’Isola”.