“Le fonti fossili non sono tecnologie di pace”. Legambiente ricorda che la guerra in Ucraina nasce dagli interessi del gas e la dipendenza europea dalle fonti fossili è emersa in maniera impietosa in questo periodo. Per il 21 maggio 2022 è stata fissata una grande mobilitazione europea al motto: “Gas e nucleare menzogna totale. #notmytaxonomy”. I promotori sono: Asud onlus; Disarmisti esigenti; Fridays for Future; Greenpeace Italia; Legambiente; Link; No al Fossile Civitavecchia; Rete degli Studenti; Unione degli Studenti; Unione degli Universitari; Up! – Su la testa; WILPF italia; WWF Italia; Ultima Generazione; Rete Ecosistemica Roma. La grande manifestazione parte dal fatto che nei prossimi mesi il Parlamento Europeo sarà chiamato ad approvare il progetto di Tassonomia Verde in cui gas fossile e nucleare sono inseriti come investimenti sostenibili, equiparandoli alle energie rinnovabili (del resto, a due passi dal Piemonte, in Francia, è pieno di centrali nucleari). Legambiente ci vede “una grande operazione di greenwashing dietro cui si nasconde un gravissimo attacco alle vere fonti pulite”.
In tutta Europa, sabato 21 maggio, diverse realtà ecologiste ed associazioni scenderanno in piazza nei pressi delle sedi delle istituzioni europee “per manifestare contro questa scelta scellerata che ci allontana dalla giusta transizione ecologica verso le fonti rinnovabili”. Nei giorni scorsi abbiamo parlato di questa nuova battaglia degli ambientalisti che chiedono una inversione di rotta, un’accelerazione sulle tantissime fonti rinnovabili, sui progetti che restano arenati tra le lentezze burocratiche, com’è avvenuto a Taranto con l’eolico off-shore. La Tassonomia non è altro che un sistema di classificazione sui cui l’UE lavora da anni, nell’ambito dell’attuazione del Green Deal europeo, ma qualcosa è andato storto per gli ambientalisti: sono state incluse fonti energetiche molto rischiose. “Non possiamo tollerare che una risorsa inquinante come il gas fossile ed una tecnologia estremamente controversa come il nucleare possano essere rilanciate come investimenti sostenibili, togliendo così risorse alle uniche vere soluzioni: le energie rinnovabili” – affermano gli esperti di Legambiente. Il governo italiano allaccia nuovi accordi per gli approvvigionamenti di gas non russi e c’è qualcuno che lavora per ammorbidire l’opinione pubblica sul nucleare (bocciato decenni fa con un referendum). Il 21 maggio Legambiente e tutti gli ambientalisti grideranno un secco no a questa strategia.