BERGAMO – Oggi si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day): il 2 febbraio del 1971 fu firmata la Convenzione internazionale di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale. In tanti non conoscono l’importanza di queste ecosistemi unici e fondamentali per la vita. Legambiente, dal 2 al 17 febbraio organizzata tutta una serie di eventi per sensibilizzare e far scoprire le zone umide: escursioni guidate, convegni, azioni di volontariato e birdwatching in giro per l’Italia dedicati alla conoscenza e alla tutela di queste aree fondamentali per l’equilibrio di tutto il pianeta. Le attività umane stanno mettendo fortemente a rischio questi ecosistemi, che registrano una diminuzione del 35% a livello planetario, dal 1970 a oggi, secondo recenti studi.
COSA SONO LE ZONE UMIDE
Per zone umide, così come vengono definite nella Convenzione, si intendono “le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri”. La Convenzione di Ramsar è lo strumento che fornisce ai 170 Paesi firmatari le Linee Guida per la conservazione e l’uso razionale di queste aree e delle loro risorse, ed è l’unico trattato internazionale sull’ambiente che si occupa di questi particolari ecosistemi che, oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo e svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici.
LA FUNZIONE DELLE ZONE UMIDE
Il valore principale delle aree umide è costituito dal fatto che immagazzinano grandi quantità di carbonio e assorbono le piogge in eccesso, arginando così il rischio di inondazioni, rallentando l’insorgere della siccità e riducendo al minimo la penuria d’acqua. Basti pensare che solo le torbiere, che coprono circa il 3% del territorio del nostro pianeta, immagazzinano circa il 30% di tutto il carbonio: il doppio di tutte le foreste del mondo. Le aree umide sono i pozzi di assorbimento del carbonio più efficaci sulla Terra. Bisogna accrescere la consapevolezza, sin dalla scuola, che quello che appare come un semplice acquitrino o stagno, è in realtà un prezioso tesoro, uno scudo che la natura utilizza per proteggerci tutti.