I pugliesi cominciano a farsi notare nel mondo anche come sommelier, quella figura che integra l’assaggio con la presentazione, il servizio e l’abbinamento del vino. Alessandro Nigro Imperiale, classe ‘91, sommelier foggiano della delegazione di AIS Puglia, è il nuovo Miglior Sommelier d’Italia “PremioTrentodoc”. Siamo riusciti a primeggiare su Lombardia e Piemonte grazie a un lungo lavoro di formazione e valorizzazione del vino pugliese. AIS Puglia continua a crescere ed è seconda solo alla Lombardia per partecipazione elettorale: oggi ha un nuovo presidente, Giacomo D’Ambruoso, che abbiamo intervistato.
AIS Puglia cresce come la qualità dei vini pugliesi e ora c’è anche un campione italiano. È una grande soddisfazione, vero?
“Stiamo facendo un grande lavoro di squadra, che parte da lontano, da quando alla guida c’era Vito Sante Cecere e io svolgevo il lavoro di vicepresidente e segretario. Ma mano, facendo le cose perbene, si ottengono i successi. Ci abbiamo messo tanta passione per il vino e per la nostra tradizione”.
La Puglia, del resto, non ha una grande tradizione di sommelier e questo rende più soddisfacente la vittoria, vero?
“Una vera e propria tradizione di sommelier la Puglia non ce l’aveva. L’AIS nazionale parte dalla Lombardia, dove è ubicata ancora la sede centrale. La cultura del sommelier si è sviluppata successivamente in tutte le altre regioni italiane. In Puglia, grazie a un lungo lavoro di squadra siamo riusciti a formare ragazzi che oggi hanno una fama internazionale. Il miglior sommelier d’Italia, Alessandro Nigro Imperiale, è anche il migliore di Francia ed è un pugliese doc”.
È un ragazzo che avete preso per mano: con voi è cominciato il percorso per poi diventare il numero uno.
“Lui, diversi anni fa, veniva con noi al Vinitaly, si è impegnato con noi nei corsi AIS e ora porta in giro per il mondo la bandiera pugliese. Ovviamente, poi lui ha continuato a formarsi, a studiare, con esperienze internazionali fino a raggiungere questi meravigliosi risultati. AIS Puglia sta puntando sulla qualità della formazione e i risultati si vedono con i successi ottenuti nei vari concorsi. Tutti i nostri soci si applicano al massimo: abbiamo il miglior sommelier del primitivo e del Nero di Troia. Ma abbiamo ancora tanti progetti da portare avanti nel 2023”.
State continuando a formare professionisti, vero?
“Stiamo lavorando molto sulla formazione. Abbiamo creato uno staff importante e siamo una grande famiglia. Quando si lavora bene e ci si impegna in sinergia, i risultati sono sempre buoni”.
Quali caratteristiche deve avere un bravo sommelier?
“Bisogna partire dall’umiltà: è la caratteristica che deve avere ogni bravo sommelier, come spieghiamo sempre nei nostri corsi. Poi, l’impegno e lo studio fanno la differenza”.
Quali sono gli obiettivi su cui punta AIS Puglia nel 2023?
“Promuovere i nostri prodotti all’estero. Puntare su qualche evento importante che diventi una vetrina per la Puglia, come abbiamo già fatto in Europa: c’è l’intenzione di andare in Giappone, negli USA e in Cina. Stiamo sviluppando diversi progetti con le nostre aziende vinicole per andare oltre il mercato europeo”.
I nostri vini stanno diventando più “green” perché evitiamo sostanze nocive, puntiamo sull’agricoltura sostenibile e anche sul prodotto biologico, vero?
“Grazie alle innovazioni nella produzione, i nostri vini stanno diventando sempre più green e il biologico avanza. In Puglia si punta sulla qualità ormai: abbiamo chiuso col vino sfuso e con il tagliare il vino degli altri. Oggi produciamo vini di qualità, che i nostri stessi produttori imbottigliano”.
Il vino biologico pugliese può puntare all’altissima qualità?
“Certamente. In questo caso la differenza la farà la lavorazione della vigna, non solo il lavoro in cantina. Occorre che si lavori bene sulle vigne, con bravi agronomi, per ottenere vini importanti”.