Rossi da invecchiamento pregiati e champagne millesimati rappresentano “beni rifugio”, come l’oro che si mette in cassaforte, che in qualsiasi momento possono essere “monetizzati”. Stiamo parlando di bottiglie “en primeur”, che possono essere conservate mesi o anni. Il Barolo “riposa” anni prima di poter riempire i calici degli amanti del buon vino. Questo prestigioso brand enoico viene messo all’asta una volta maturato, proprio com’è avvenuto a ottobre all’interno un evento che si è tenuto a Castello di Grinzane Cavour, in collaborazione con Christie’s e in contemporanea con New York. 300 bottiglie, con etichette artistiche ad hoc, sono state vendute a circa 770mila euro. Il vino, dunque, è un bene su cui investire, da poter rivendere, ammirare nei salotti o degustare. L’indice Liv-Ex svela l’andamento dei prezzi dei vini pregiati. Ma non basta saper investire in questo campo: è necessario saper conservare questi preziosi beni.
Gli investimenti sul vino da collezione possono essere un buon modo per diversificare. Il business dei vini pregiati sta conquistando anche il mercato italiano: parliamo di un giro di affari da 77 miliardi nel 2021. Naturalmente la conservazione dei vini pregiati da invecchiamento non può avvenire in cantine che non siano antisismiche, protette dalle vibrazioni, con temperatura e umidità controllate e costanti. Chi non ha cantine con queste caratteristiche si può affidare ad agenzie che si occupano di conservazione e certificazione di questi pregiati beni. Sono tanti i vini francesi diventati beni rifugio: Bordeaux, Borgogna e Champagne sono i più ricercati nel mercato del lusso, come beni rifugio. In Italia i vini più ricercati sono quelli toscani. Ci sono, però, requisiti indispensabili per individuare un vino da collezione: prestigio e storia, un alto punteggio conferito dai critici e si deve trattare di bottiglie ricercate nel mercato.
I VINI ITALIANI DA COLLEZIONE
Il nord Italia primeggia nel settore dei vini da collezionare. In Piemonte, dai comuni di Barolo e Barbaresco, si impongono nel mercato del lusso vini molto famosi come il Barolo Monfortino, Barolo Rocche del Falletto di Bruno Giacosa, Barolo Le Coste di Giuseppe Rinaldi, Barolo Bartolo Mascarello, Barolo Gianni Gagliardo, il Barbaresco Sorì Tildin di Gaja, Barbaresco Santo Stefano di Neive di Bruno Giacosa e tanti altri.
In Veneto il vino più importante è sicuramente l’Amarone – soprattutto il Monte Lodoletta di Romano dal Forno, oppure l’Amarone di Giuseppe Quintarelli, il Campolongo di Torbe, il Mazzano di Masi, l’Amarone Bertani e, dulcis in fundo, l’Allegrini Amarone Fieramonte classico riserva.
I vini toscani vincono in eccellenza: si tratta dei cosiddetti “Super Tuscany”, provenienti da una regione con una storia vinicola straordinaria da decenni. Per i collezionisti è importante conoscere la zona di Montalcino per investire sul Brunello di Montalcino di Gianfranco Soldera, Biondi Santi (questi due brand sono ricercatissimi tra gli amanti delle bottiglie preziose come l’oro), il Marroneto, Poggio di Sotto. I vini più importanti vengono prodotti nell’area del Chianti Classico, a Montalcino, a Bolgheri e in altre macro aree. Tra i più famosi ricordiamo sicuramente Tignanello, Solaia, Sassicaia, Masseto, Tua Rita, Ornellaia, Pergole Torte e in tempi più recenti il Colore di Bibi Graetz (che è attualmente il terzo vino più costoso d’Italia). Da non sottovalutare per una buona collezione gli spumanti o champagne Giulio Ferrari, riserva del fondatore tra le bollicine più di charme, e gli spumanti e champagne Bellavista Alma di Vittorio Moretti, icona nobile, che non ha nulla da invidiare allo champagne più blasonato. I vini italiani diventano sempre più prestigiosi e le loro quotazioni sono in rialzo.
I VINI DA COLLEZIONE PIÙ RICERCATI PARLANO ANCHE FRANCESE
In Francia nasce il fenomeno dei vini da collezione. Dalla Borgogna (precisamente dalla Cote D’Or) si impongono sul mercato dei beni rifugio alcuni dei più grandi, famosi e costosi vini bianchi e rossi al mondo come per esempio il Montrachet e La Romanée Conti dello storico Domaine De La Romanée Conti, il Cros Parantoux di Henri Jayer, La Romanée di Comte Liger, il Musigny di Domaine Leroy, il rarissimo Corton Charlemagne di Coche Dury e tanti altri grandi vini.
Da Bordeaux provengono i ricercatissimi Grand Cru Premier Classé, icone del mondo del vino da investimento come Château Margaux, Haut Brion, Château Lafite Rothschild, Latour, Château Mouton Rothschild, Château Cheval Blanc, Château Ausone, Château Pavie, Château Angelus, Château Petrus, Château Le Pin e in tempi più recenti Liber Pater e dalla zona del Sauternes il vino dolce più rinomato di sempre, lo Chateau D’Yquem.
Lo Champagne produce le sue preziose bottiglie nella Valle De La Marne, Cote de Blanc, Montagne de Reims e Aube, da lì arrivano champagne importantissimi come Krug, Dom Perignon, Boërl & Kroff, Bollinger, Ruinart, Pol Roger Champagne e tanti altri ancora. In Alsazia nascono i preziosi vini bianchi a base di riesling: il più noto è il Clos Sainte Hune di Trimbach. La Valle della Loira produce sempre grandi bianchi ma con il sauvignon blanc, tra cui quelli di Didier Dagueneau o di Domaine de la Ladoucette. Dalla Valle del Rodano conquistano il mondo i grandi vini della Côte-Rôtie, Hermitage e Châteauneuf-du-Pape. Per citare i grandi brand, bastano pochi nomi: Domaine Paul Jaboulete Aîné, Domaine Jean-Louis Chave, E. Guigal, Château Rayas, Château de Beaucastel.
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