TOSCANA – L’Italia delle produzioni dell’agricoltura che valorizza il paesaggio rurale rispettando l’ambiente sale sul podio più alto del mondo. La prestigiosa classifica Wine Spectator consegna il primo posto a un vino toscano: il Brunello di Montalcino Argiano, riserva 2018. Il brasiliano André Esteves, principale investitore che è arrivato a Montalcino e ha comprato la più bella tenuta, con l’enologo Bernardino Sani (che ha preso il posto di Giacomo Tachis che è stato il più grande enologo al mondo), ha contribuito a questo successo internazionale l’azienda italiana. Non succedeva da 22 anni! Nella top 10 entrano anche altre due cantine italiane: il Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino (al quinto posto) e il Chianti Classico Marchese Antinori, Riserva 2020 di Antinori, in settima posizione. Più giù, all’undicesimo posto c’è il Castello di Bossi Chianti Classico Gran Selezione 2019.È il trionfo delle radici di una traduzione enoica che risorge in chiave “green”.
Ogni anno, gli editori di Wine Spectator esaminano i vini recensiti nei 12 mesi precedenti e selezionano la Top 100, in base alla qualità, al valore, alla disponibilità e a una serie di caratteristiche che ne esaltano le peculiarità. Questa lista annuale onora le cantine, le regioni e le annate di successo in tutto il mondo. Sono già state pubblicate le Top 100 dal 2023 all’anno di debutto, il 1988. Da allora, nuove regioni, uve e stili sono apparsi nella lista: un Sauvignon Blanc neozelandese ha raggiunto per la prima volta la Top 10, affiancato da un vino italiano e due Pinot Noirs. Quasi la metà delle cantine nella Top 100 del 2023 sono nuove nella lista.
“Tuttavia, i classici stanno ancora andando forte – spiegano gli organizzatori – Bordeaux ha inserito due vini nella Top 10 del 2023. Nella lista generale, la California è prominente con Cabernet e Chardonnay; i vini italiani costituiscono il 20 per cento del totale, in particolare quelli provenienti dal Piemonte e dalla Toscana (regina del vino dell’anno). Anche la Francia della Valle del Rodano è tra le stelle che brillano più forti.
IL PRIMO DELLA CLASSE È ANCHE TRA I PRIMI IN SOSTENIBILITÀ
Come si arriva sul tetto del mondo? Con l’innovazione naturalmente e con una produzione capace di rispettare l’ambiente. Argiano, cantina a Montalcino dal 1580, ha commissionato a SEACoop (UniTorino) la valutazione dell’impatto ambientale delle sue attività produttive, la misurazione dei parametri di biodiversità e la capacità di cattura e stoccaggio della CO2 delle vigne e del bosco della Tenuta. Il Report dimostra che “il capitale naturale di Argiano è già in grado di assorbire annualmente l’equivalente della CO2 generata, direttamente e indirettamente, dal ciclo di vita dei suoi prodotti“.
Argiano è stata prima a Montalcino a condurre un dettagliato studio sulla microzonazione: oggi l’azienda è biologica e plastic free. L’azienda tutela la biodiversità: la relazione tra biodiversità e capacità di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica è provata. Argiano già oggi è in carbon neutralità.