“Ho iniziato ad allevare bestiame al Ko’olau Ranch a Kauai e il mio obiettivo è produrre carne della più alta qualità al mondo. I bovini sono wagyu e angus e cresceranno mangiando farina di macadamia e bevendo birra che coltiviamo e produciamo qui nel ranch. Vogliamo che l’intero processo sia locale e verticalmente integrato. Ogni mucca mangia 5.000-10.000 libbre (dalle 2 alle 4 tonnellate) di cibo ogni anno, quindi sono molti acri di alberi di macadamia”. Mark Zuckerberg, il re dei social, l’inventore di Facebook, si improvvisa agricoltore e allevatore. Niente carne sintetica: ai miliardari piace la carne di qualità, allevata in maniera non intensiva, che pascola libera e usufruisce di una dieta controllata. Nell’era della carne clonata si può puntare ancora sulle “bistecche di lusso”.
In Europa, invece, si cerca di chiudere con ogni tipo di allevamento intensivo puntando sulla sostenibilità: allevamenti più piccoli, che riducono le emissioni, con bestiame libero di pascolare in ambienti sani e ricchi di vegetazione. Gli esperti dell’Università di Torino promuovono un futuro dove l’allevamento bovino è sempre più “green”, all’aperto, e porta benefici sia agli animali, che sono al pascolo, sia all’ecosistema che – grazie proprio alla presenza dei ruminanti – migliora in termini di biodiversità e fertilità del terreno. Dunque, bisogna dire addio agli allevamenti intensivi per puntare su quelli estensivi: sono tanti i benefici di una nutrizione con alimenti prodotti in quel tipo di allevamento, caratterizzati da elevati valori nutrizionali (grassi insaturi, antiossidanti, vitamine) e da un impatto ambientale molto contenuto.
ALTO ADIGE, L’ESPOSIZIONE REGIONALE
In Trentino Alto Adige non è difficile imbattersi in paesaggi rurali popolati da mucche che pascolano libere. La Regione da tempo organizza esposizioni per valorizzare un importante settore agricolo. Che emozioni e vacche forti: non solo gli spettatori sono rimasti entusiasti dell’Esposizione Regionale dell’Alto Adige, che si è tenuta dal 16 al 17 marzo a Bolzano, anche il giudice Enrico Bachmann ha elogiato i risultati raggiunti dagli allevatori locali.
Le mucche sul podio:
Vacche multivitello Bruna Campionesse: Passat Naja di Richard Platzgummer, Nörderberg-Naturno
Campione di riserva: Blooming Fantasy di Tobias Karnutsch, Santa Valburga/Ultimo
Menzione d’onore: Asos Dixi di Daniel Gasser, Schnauders/Feldthurns
Altre vacche finali: Bender Tea di Martin Frener, San Leonardo/Bressanone
Palma del saggio di Franz Kaserer, Martell
Campione di mammelle: Giocoliere Fauna di Paul Ladurner, Sonnenberg/Naturno
Prime mucche da mungere
Campione e campione della mammella: Barca Bionda di Martin Frener, San Leonardo/Bressanone
Il campione di riserva Lukaku Harleen montato da Paul Martin Bertagnolli, St. Gertraud/Ulten
Menzione d’onore: Arrow Ninja di Stephan Breitenberger, San Nicola/Ultimo
campione
Le foto sono state scattate da Josef Berchtold.