La produzione di canapa, che fa risparmiare milioni di alberi, per tessuti, carta, vernici, carburanti e materie plastiche non inquinanti

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    Usando di più la canapa potremmo salvare milioni di alberi, produrre tessuti più facilmente, fabbricare carburanti, materie plastiche, olio di alta qualità, materiale per l’edilizia e vernici non inquinanti. Tanti prodotti chimici su cui abbiamo puntato senza guardare altrove, potrebbero essere sostituiti da un prodotto naturale. Come abbiamo fatto dimenticare questa grande risorsa per tanti anni? Forse solo per un tabù… La canapa è stata una delle specie coltivate sin nell’antichità in Oriente e in Occidente: più di 2000 anni fa è servita a dar vita al primo foglio di carta. Questa pianta può superare i 4 metri di altezza. Nella Pianura Padana la canapa è stata coltivata per fare vestiti fin dall’epoca degli antichi Romani. Abbiamo abbandonato una risorsa importante, ma ora la stiamo riscoprendo, perché è venuto il tempo di trovare alternative sostenibili alle materie inquinanti.

    In Italia i coltivatori di canapa si sono uniti in una federazione nel 2016 (Federcanapa). La Federazione della canapa italiana, è nata per dare voce e supporto tecnico-scientifico alle molteplici iniziative in atto in tutte le Regioni italiane e costituire una rappresentanza autorevole nei confronti del Governo, delle amministrazioni regionali e degli altri settori industriali. Già dal dal 2016 è possibile coltivare cannabis in Italia: lo ha stabilito la legge 242/2016 che dà a tutti gli effetti il via libera esclusivamente alla coltivazione di canapa legale. Si possono coltivare solamente le varietà che risultano avere in campo un contenuto medio di THC inferiore allo 0,2%. Il mercato è in via di sviluppo. L’agricoltura italiana sta creando nuovi prodotti, che possono aiutare l’ambiente ed essere molto redditizi.