La rivincita del grano italiano: il tentativo di svolta nella produzione. La qualità di un prodotto biologico made in Italy

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Il grano di qualità, made in Italy,  in tempi di guerra, può fare la differenza. Le fortune del comparto cerealicolo italiano sembravano tramontate, dopo la grande rinascita del dopoguerra, perché ne importiamo una quantità considerevole. Ora, però, potrebbe esserci una svolta. I motivi del rilancio non dipendono solo dal fatto che tanti paesi esportavano da Russia e Ucraina, ma anche dal fatto che il grano italiano è “pulito” da “veleni agricoli”. e più controllato rispetto a tanti altri. Inoltre il nostro paese ha rinunciato all’utilizzo dell’ingegneria genetica, puntando sul valore aggiunto rappresentato dalla qualità dei prodotti nostrani.  Con la crescita dei consumatori consapevoli che si affidano all’agricoltura biologica, tutto il settore sta tornando a crescere. La richiesta dei “grani antichi” cresce in maniera esponenziale, di anno in anno, secondo Coldiretti. È emblematico il caso del grano ‘Senatore Cappelli’, selezionato oltre un secolo fa dall’agronomo Nazareno Strampelli, varietà di frumento di enorme qualità, che prima fu eliminata dalla produzione per poi essere riscoperta quasi 25 anni fa su iniziativa di alcuni piccoli imprenditori. Questa varietà di grano tollera bene la siccità ed è stato coltivato inizialmente soprattutto al sud, dove il clima è solitamente di tipo caldo e arido.

SI TENTA LA SVOLTA NELLA PRODUZIONE

Nasce un nuovo gruppo italiano nel settore dei cereali, con un accordo tra la veneta K-Adriatica, di Loreo (Rovigo), e la marchigiana Agroservice, adi San Severino (Macerata), che dà vita ad realtà che controlla circa il 60% del mercato nazionale del frumento, duro e tenero. La notizia è stata lanciata dall’Ansa in questi giorni. In particolare, il nuovo gruppo Agroservice Spa e Società Produttori Sementi Bologna, con i due marchi Isea e Psb, detiene in Italia la quota del 35.8% per quanto riguarda il frumento duro, e il 20% (marchi Isea e Veneto) per le sementi del frumento tenero. Si tratta – spiega una nota – di una nuova realtà italiana che risponde in modo concreto alla crisi del grano scatenata dalla guerra in Ucraina.
Insomma, l’Italia corre ai ripari, mentre spirano venti di guerra: nasce un nuovo accordo per la produzione e la commercializzazione delle sementi di qualità di frumento duro e tenero. Il nostro paese vuole tornare ad essere competitivo. 

IL LABIRINTO DEI GRANI ALTI CASTIGLIONE D’OTRANTO

Un labirinto vero e proprio per un percorso, anche di consapevolezza, all’interno della biodiversità cerealicola. A Castiglione d’Otranto si svela il “Labirinto dei grani alti”, letteralmente seminato da Casa delle Agriculture. Sono 13 le varietà coltivate e di cui si possono ammirare le differenze: farro monococco, farro dicocco, orzo nudo, Cappelli, Russello, Saragolla, Maiorca, Gentil Rosso, Strazzavisazz, Tumminia e le tre popolazioni evolutive di grani duri, grani teneri e orzo.

Si è conclusa oggi, in località Pajare, lungo la strada per Andrano, la due giorni di incontri, laboratori, letture, cibo e musica organizzata assieme al Parco Otranto-Leuca, all’associazione Marina Serra, al Gus-Gruppo Umana Solidarietà e a “Leggere tra due mari” nell’ambito di “È fatto giorno”, progetto di promozione della legalità e di tutela del territorio sostenuto dalla Regione Puglia attraverso l’avviso pubblico “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie”. Gli appuntamenti pubblici servono a rafforzare i valori e le pratiche di cura dei contesti rurali, con il coinvolgimento attivo dei bambini e dei giovani.