ROMA – Solo 20 anni fa sembrava fantascienza, ma la tecnologia “green” nell’industria automobilistica sta correndo a velocità supersonica, tanto da imporre sul mercato persino l’auto a idrogeno. Il governo Draghi sta cercando di favorire l’acquisto di auto non inquinanti: il “decreto Bollette” istituisce anche un fondo da 1 miliardo di euro all’anno per 8 anni con lo scopo di “favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell’industria del settore automotive, nonché per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti”. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha promesso “un decreto per l’incentivo ad acquistare vetture ecologiche, non solo elettriche ma anche ibride”. “È in gioco una parte importante della ricchezza e della forza lavoro di questo Paese,
è un settore che non possiamo abbandonare” – ha affermato il ministro. La corsa delle industrie automobilistiche alla riconversione è cominciata già da qualche anno. Chi resta indietro è perduto. Lo smog causato dai tubi di scappamento delle auto a benzina è una minaccia per il clima e per la salute collettiva: è venuto il tempo della svolta. Oltre alle classiche auto elettriche, si affacciano sul mercato nuove tecnologie: alcune case automobilistiche stanno puntando sulle automobili a idrogeno (si tratta a tutti gli effetti veicoli elettrici, perché l’elettricità così prodotta aziona un motore elettrico collegato alle ruote), dotate di una batteria ad alta tensione che immagazzina l’energia prodotta dal motore in frenata, come fanno le ibride e le elettriche convenzionali. È la scommessa dei prossimi anni. La Toyota Mirai è uno dei modelli più comuni. L’idrogeno è l’elemento più semplice (un suo atomo comprende solo un protone e un elettrone), leggero e diffuso nel mondo. Questo tipo di automobile immagazzina il gas in bombole ad alta pressione e lo immette poi in una pila a combustibile (fuel cell). La batteria ad alta tensione inserita in questi veicoli immagazzina l’energia prodotta dal motore in frenata, come fanno le ibride e le elettriche convenzionali. Come tutte le auto elettriche, i prezzi sono ancora alti, quindi c’è sempre bisogno degli incentivi statali. Ma presto i vecchi e inquinanti motori saranno sostituiti da quelli puliti, che viaggiano liberi nei centri storici e nelle zone a traffico limitato: è un grande progresso per l’umanità. È solo una questione di tempo…e di incentivi.