MILANO – L’avanzata della bioedilizia è inarrestabile: ci sono materiali alternativi e più efficienti di quelli che vengono prodotti inquinando. Lo spiega uno dei più grandi architetti del mondo, Mario Cucinella: “La nuova edilizia a zero CO2 si fa con pareti costruite con impasto di canapa, intonaci con il riso, radici dei funghi per l’assorbimento acustico e tanti altri materiali che offre la natura e che non hanno un impatto pesante sull’ambiente”. Si possono dunque usare materiali a zero emissioni di CO2: alcune aziende italiane si stanno specializzando soprattutto nei nuovi utilizzi della canapa nel campo edilizio. Questo materiale naturale viene utilizzato in tanti settori e ultimamente anche nel campo della moda. Un mattone conformato con canapulo non è sostanzialmente diverso da un mattone realizzato con qualsiasi altro materiale vegetale di scarto, come potrebbe essere ad esempio la canna comune (Arundo donax), o la canna palustre (Phragmites australis), o la semplice paglia dei cereali (anche questo materiale frequentemente utilizzato in bioedilizia). L’impasto di canapa, acqua, probiotici e calce, dunque, ci permette di costruire intere abitazioni sostenibili. “L’elevato contenuto di silice del canapulo – la parte legnosa della pianta – e di magnesio nella calce innescano la carbonatazione del materiale e l’indurimento delle fibre – spiegano i responsabili di una ditta italiana che si è specializzata in bioedilozia (Tecnocanapa Senini) – Il composto, una volta essiccato diventa rigido, molto resistente, durevole ma leggero ed elastico”. I vantaggi sono l’ecosostenibilità, la resistenza nel tempo, il 100% di riciclabilità di questi materiali, che sono biodegradabili e “carbon negative”, ma che consentono un maggiore comfort e sono fonoassorbenti. Inoltre la canapa consente un maggior isolamento termico, è un materiale che ignifugo e consente un maggior risparmio energetico.
“Milano è la città che sta investendo di più nella riqualificazione green di aree abbandonate o incomplete: c’è un momento di grande sviluppo – spiega il famoso architetto italiano Mario Cucinella – Molte città sono ingabbiate in un sistema normativo sovrapposto e da una lentezza burocratica che frena le costruzioni con attenzione ai temi ambientali: cosa che non accade nelle grandi città europee. Ci vogliono nuovi strumenti urbanistici che affrontino le nuove sfide che abbiamo davanti. Le nostre città sono ancora di natura medioevale, dobbiamo rinnovarle, piantando alberi e utilizzando un’urbanistica ecologica”.