In questo scenario complesso, la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente rappresentano quindi fattori determinanti dei comportamenti di acquisto. Al riguardo, negli ultimi 5 anni 1 italiano su 2 ha dichiarato di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili. Queste abitudini riflettono un maggiore impegno nel ridurre l’impatto climatico delle proprie azioni anche nel carrello della spesa: 2 italiani su 3 hanno infatti dichiarato di prestare maggiore attenzione all’acquisto di prodotti alimentari e bevande con caratteristiche di sostenibilità.
IL BIOLOGICO: LE PERFORMANCE 2023 E IL RUOLO NELLA DISTRIBUZIONE MODERNA
Secondo lo studio realizzato da Nomisma, il biologico si conferma come categoria d’interesse per il consumatore italiano: nel 2023 gli acquisti bio nella distribuzione moderna si attestano a 2,1 miliardi di euro, con un incremento del +4,7% a valore rispetto al 2022 (perimetro omnichannel, fonte: Nielsen IQ – ad esclusione delle categorie del freschissimo che hanno valori di vendita pari a 345 milioni – fonte Nomisma). Paragonata al totale del paniere agroalimentare (+8,7%) la crescita del bio a valore è più contenuta – ma la dinamica a volume del bio segnala una sostanziale tenuta della categoria (-0,3%), viceversa nell’agroalimentare nel complesso si registra una frenata più marcata del carrello (-1,2%).
Determinante per il bio il ruolo della Distribuzione Moderna, che rimane il canale di acquisto di riferimento per il biologico degli italiani sia in termini di ruolo rispetto agli altri canali di acquisto (con un peso pari al 58% del totale delle vendite legate ai consumi domestici degli italiani), sia in termini di scelta di prodotto (la Marca del Distributore oggi rappresenta il 47,5% delle vendite a valore veicolate della distribuzione moderna, con un numero medio di referenze vendute pari a 130 unità in iper e super e 70 nei discount).
Nel 2023 la consumer base di prodotti bio rimane l’indicatore di maggior interesse delle famiglie: il 90% della popolazione di età compresa tra 18 e 65 anni ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto alimentare bio nell’ultimo anno.
Usership che vede una sempre più complessa composizione dei carrelli alimentari che riflettono l’affermazione di differenti stili alimentari: è pari all’86% del totale la quota di user di prodotti 100% vegetali, 55% quella relativa all’acquisto di prodotti free from (64% senza lattosio, 45% senza glutine) mentre 1 italiano su 3 ha acquisto prodotti ricchi di proteine.
L’interesse per altre caratteristiche di prodotto ha determinato l’orientamento degli assortimenti del bio, che ad oggi concentrano gran parte della proposta presente nella GDO verso prodotti espressioni dell’italianità (34,5% delle referenze della categoria bio) e rich in (23,5% con maggior offerta relative a referenze ricche di fibra – 14,2% – o integrali – 7,8% – piuttosto che di proteine – 5,3% – che rimane l’area di maggiore sviluppo dei prodotti convenzionali).
Inoltre, il bio rappresenta ancora per la maggior parte degli acquirenti (58%) la prima scelta, soprattutto per alcune categorie come frutta e verdura fresca, uova (12%) e olio extra vergine di oliva.
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