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Lo studio SWG: i turisti non cambiano meta se c’è un impianto eolico in mare. Accolti i punti di Legambiente per l’off-shore salentino: più distante del 30%

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PUGLIA – Dopo Taranto, dovrebbe nascere un nuovo eolico off-shore di fronte alle coste salentine, davanti alle località turisticamente più preziose, come Capo d’Otranto, Castro Marina, Tricase e Santa Maria di Leuca. L’iter autorizzatorio va avanti. Il dibattito sull’off-shore è stato arricchito da uno studio di valutazione dell’impatto dell’impianto marino galleggiante sulla propensione turistica, commissionato da Kailia Energia e Odra Energia, presentato in videoconferenza, in mattinata, da Riccardo Grassi, Head of research di SWG. I sondaggisti si sono chiesti, in altre parole, se la nascita di un impianto eolico in mare potesse scoraggiare l’idea di una vacanza nel Salento.

Impianto eolico galleggiante

In mattinata si è tenuto un incontro online, con le testate giornalistiche, per presentare lo studio, a cui ha partecipato Kseniia Balanda, Direttore generale di Kailia Energia e Odra Energia. Sono state intervistate circa 2000 persone: tutti probabili turisti che potranno passare i prossimi anni nei luoghi turistici dove nascerà il parco. I turisti cercano un’esperienza, non solo bellezza dei luoghi, ma accessibilità dei servizi e cultura. I vacanzieri cercano in primis relax e tranquillità, che sono al primo posto, poi c’è la natura, enogastronomia, arte cultura, bellezza, semplicità, libertà, tradizione folklore usi e costumi, ritmi lenti e naturali, luoghi incontaminati. Il turista italiano è tendenzialmente instabile: l’80% ama cambiare ogni anno e vedere posti nuovi. È importante che i territori sappiano raccontarsi in maniera diversa e originale ogni volta. È importate saper rinnovare l’offerta. Secondo la ricerca SWG il turista cerca la bellezza e la pulizia del mare, ma anche i servizi, accesso facile e infine intrattenimento.  Il sondaggio ha posto una domanda chiara per misurare la propensione a confermare la destinazione di vacanza: “Dopo aver visto le simulazioni fotografiche, nell’ipotesi che venisse installato un impianto eolico marino galleggiante lei pensa che potrebbe andare ugualmente in vacanza in Salento?” Sicuramente sì il 45%, credo di sì 32%, credo di no 6%, non saprei 17%.

Ma come reagiscono i turisti alla notizia della costruzione degli impianti? La grande attenzione secondo gli intervistati e all’impatto ambientale. Un’alta percentuale ha una buona impressione perché questi impianti permettono la produzione dell’energia elettrica green (72%). Per il 27% c’è preoccupazione per il problema della skyline del mare rendendo meno piacevole l’esperienza sulla spiaggia. Il 23% dichiara di cambiare spiaggia all’idea. Nella maggior parte dei casi le emozioni suscitate da un eventuale impianto sulla spiaggia preferita è curiosità, fiducia e speranza. La preoccupazione per gli impianti ore e post visione del rendering: una volta informato il turista preoccupato, facendo vedere che l’impatto visivo è minimo, diminuisce di 4 punti la percezione dell’impianto sul l’ecosistema marino e di 4 punti sul paesaggio. Le preoccupazioni sono più legate a una possibilità di mala gestione dell’intervento, che all’impatto dell’impianto stesso. Gli intervistati vogliono essere rassicurati con un costante monitoraggio dell’impianto.

L’ingegnere Kseniia Balanda afferma che i turisti sembrano consapevoli dell’importanza strategica di questi impianti per liberarsi dalla dipendenza dalle fonti fossili. Un eolico off-shore porta centinaia di posti di lavoro sul territorio tra costruzione e manutenzione spiegano gli esperti. Legambiente ha ribadito, nell’ultima intervista del presidente Ciafani a Biogreenitaly, tutta una serie di correzioni da effettuare: non ci sono le alternative locatizzative; vi potrebbero essere alcuni impatti da evitare rispetto all’arrivo del cavidotto; c’è chi contesta l’impatto paesaggistico. Ma sono tutte questioni risolvibili, che devono essere affrontati nel merito. “Questi progetti possono e devono essere cambiati e migliorati – ha spiegato il numero uno di Legambiente nell’intervista che potete leggere su questo sito – Ma se si alimenta il clima da stadio, una curva inveisce contro l’altra e non si gioca la partita, si ripete il modello TAP, tutto a svantaggio del territorio che ospita l’impianto. Cioè si rischia di non cambiare il progetto presentato e di farlo passare così com’era al principio. Noi dobbiamo lavorare per far sì che le istanze di comuni e ambientalisti vengano recepite e i progetti vengano migliorati. Però dobbiamo ricordare che c’è una crisi climatica in atto e non si può più perdere tempo. I ghiacciai si sciolgono, io Po in secca nel mese di gennaio, le ondate di calore e gli uragani mediterranei minacciano anche il nostro paese.  Questi impianti sono vitali per eliminare la schiavitù delle fonti fossili. Non abbiamo alternative”.

I nostri impianti sono fuori dalle zone di pesca industriale, inoltre queste strutture agevolano la fauna marina – spiega la direttrice Kseniia Balanda – Questi impianti non potranno mai restare incompiuti: mi sento di rassicurare tutti per la solidità dei proponenti”. “Per quanto riguarda l’impatto paesaggistico abbiamo dialogato con legambiente e territorio allontanandoci del 30% rispetto al progetto iniziale. Prima di scegliere il posto facciamo degli studi che durano un anno, individuando il posto migliore per un vengo continuo. Il risultato delle nostre indagini sarà lo studio dell’impatto ambientale che darà ai ministeri competenti la forza di intervenire per chiedere cambiamenti. L’impatto del cavidotto è al minimo, lungo la linea della Costa, procederemo con trivellazioni orizzontali controllate che non impatteranno con le specie che sono sul fondale”.

I NUMERI DELLO STUDIO 

“L’impatto dei parchi eolici marini sulturismo in Puglia”:
attrattività confermata anche in presenza delle pale, per i turisti sono una risposta valida e green alla crisi energetica.
“Curiosità e speranza” le emozioni suscitate dalla prospettiva di trovare i parchi davanti alle spiagge più amate.

Per i turisti e potenziali turisti del tacco d’Italia gli impianti sono necessari (72%), previo un rigoroso esame del loro impatto ambientale (73%);
– La stragrande maggioranza (77%) manterrebbe il  Salento come destinazione prediletta anche in presenza delle pale; non esclude di farlo un altro17%;
– Monitoraggio costante sugli impatti ambientali (82%) e coinvolgimento della popolazione (80%) le principali richieste.
– Il timore più forte (82%) è che gli impianti restino incompiuti.

L’INDAGINE

L’indagine sul possibile impatto dei parchi eolici marini galleggianti sul turismo in Puglia è stata realizzata da SWG, una delle società più autorevoli in Italia nel settore delle ricerche di mercato e di opinione, con una specifica competenza nell’analisi dei trend e delle dinamiche del mercato, della politica e della società.
Il lavoro è stato commissionato dalle società Odra Energia e Kailia Energia (promotrici dei parchi eolici marini nel brindisino e nel basso Salento), per rispondere a una delle istanze emerse dal confronto con i territori e per fornire uno stimolo a un dibattito costruttivo sul tema.
Con un approccio quali-quantitativo, l’indagine è stata realizzata per comprendere e analizzare le reazioni dei turisti e dei potenziali turisti italiani e stranieri nei confronti dell’installazione di impianti eolici marini galleggianti al largo delle coste della Puglia, con un focus sui turisti del Salento.
L’indagine è stata realizzata nel periodo 23 giugno– 1° luglio 2022 attraverso la conduzione di un web-focus e la somministrazione di quasi 2.000 questionari online, di cui 1.543 a turisti italiani e 403 a turisti stranieri di Francia, Germania e Regno Unito.

Il profilo del turista in Puglia

Interrogato sulle caratteristiche maggiormente ricercate  nelle spiagge pugliesi, il 73% dei turisti ha indicato l’acqua cristallina; a seguire la facile accessibilità ai lidi (41%) e le spiagge attrezzate (37%).

Le reazioni di turisti e potenziali turisti
Il 77% di coloro che prediligono il Salento come destinazioneper le vacanze confermerebbe la propria scelta anche con la presenza degli impianti al largo della costa. E un altro 17% non esclude di farlo.
La propensione a confermare la destinazione di vacanza sale all’84% tra chi ricerca natura, libertà, cultura ed enogastronomia. Allo stesso modo, l’83% dei turisti provenienti dal Nord-Est italiano e di quelli con età superiore a 54 anni non avrebbe dubbi nel confermare la Puglia come destinazione turistica di riferimento.

Le prime emozioni generate dall’idea di vedere un  impianto eolico marino galleggiante al largo della propria spiaggia preferitasono all’impronta della curiosità (44%) e della speranza (34%).
Presa visione di come le pale apparirebbero dalla costa, diminuisce la preoccupazione per il loro impatto visivo.
La preoccupazione maggioretra i turisti e i potenziali turisti è la possibilità di trovarsi di fronte a un’opera incompiuta: questo rischio determina un’elevata preoccupazione per il 45% degli intervistati e una media preoccupazione per il 37% di loro.

Una forte coscienza ambientale e sociale tra i turisti

Il 72% degli intervistati considera l’installazione di impianti eolici marini galleggianti una valida risposta ai problemi energetici del Paese.
Tuttavia, complice la coscienza sociale e ambientale dei turisti che prediligono la Puglia, il 73% di loro richiede una rigorosa valutazione dell’impatto ambientale dei parchi prima dell’installazione, mentre l’82% ritiene utile, o addirittura necessario, prevedere un piano di costante monitoraggio dell’impatto ambientale degli impianti una volta in funzione.
L’80% degli intervistati, infine, ritiene utile e necessario coinvolgere la popolazione locale e garantire ritorni in termini economici, occupazionali, di risparmio energetico e innovazione ai territori che ospitano gli impianti. L’off-shore è uno degli strumenti più importanti che può utilizzare l’eolico per intercettare i venti più forti e costanti che ci sono nel mare, producendo un’enorme quantità di energia. Legambiente ha dettato la linea: non urlare, ma dialogare e correggere eventuali criticità. Abbiamo bisogno di energia pulita.