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Mare e laghi sotto attacco: un punto inquinato ogni 91 km di costa. Mala depurazione e scarichi abusivi

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ROMA – È ancora una volta amaro il bilancio di Goletta Verde e Goletta dei laghi per quanto riguarda la pulizia delle acque. Il nuovo report ci fa scoprire che l’Italia resta indietro per uscire da procedure d’infrazione UE: il problema della depurazione delle acque è vitale e il Belpaese rischia d’inseguire ancora una volta l’emergenza. “Quasi un punto su tre, il 32% dei campioni prelevati nelle acque costiere e lacustri del Belpaese, è risultato oltre i limiti di legge: questo il bilancio complessivo di Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2022, le due campagne itineranti di Legambiente realizzate con le partnership principali di CONOU, Novamont, ANEV e Renexia, la partnership di AIPE e la media partnership di Nuova Ecologia” – spiegano gli organizzatori in un comunicato stampa. I numeri di questo nuovo studio sono imponenti: 18 regioni monitorate, 37 laghi sotto la lente di ingrandimento, 200 volontari in azione e 387 campioni d’acqua, sottoposti poi ad analisi microbiologiche, di cui 124 risultati oltre i limiti di legge. Le indagini si sono concentrate sui parametri di tipo microbiologico, quali Enterococchi intestinali ed Escherichia coli. I risultati sono stati comunicati ieri nella sede di Legambiente a Roma.

Mare e laghi continuano ad essere sotto attacco: il risultato inquietante è che un campione su tre è risultato fuori dai limiti di legge. Il 31% dei punti campionati da Goletta Verde nei mari italiani (83 su 261) ha restituito valori illegali. In media, un punto inquinato ogni 91 km di costa. Oltre i limiti di legge, in particolare, il 55% delle foci campionate, il 42% delle quali è risultato “fortemente inquinato” secondo il giudizio del programma scientifico della Goletta Verde. “Una dimostrazione – sottolinea Legambiente – del fatto che i pericoli di una cattiva o assente depurazione sono la principale minaccia per la salute dei nostri mari e che c’è ancora molto da fare per recuperare il deficit impiantistico e della rete fognaria”. Oltre i limiti di legge stabiliti per le acque lacustri, invece, il 33% dei punti campionati dalla Goletta dei Laghi, ossia 42 su 126 prelievi eseguiti in 37 laghi e distribuiti in 11 diverse regioni italiane. Il 53% dei prelievi eseguiti presso foci, canali e punti critici (32 punti campionati su 60) è risultato oltre i limiti di legge consentiti per le acque superficiali e interne. 

“Le campagne di Legambiente sul mare e sui laghi italiani continuano a rappresentare un’azione importante dell’associazione, che coinvolge tutte le regioni con un monitoraggio attento e puntuale sulla qualità delle acque, ma non solo – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Anche quest’anno, infatti, grazie a centinaia di volontari coinvolti in una delle principali iniziative a livello internazionale di citizen science (attività scientifiche partecipate dai cittadini), abbiamo voluto scattare una fotografia dello stato di salute delle acque marine e lacustri italiane, per le quali la mancata o inadeguata depurazione si conferma tra le principali criticità. L’edizione 2022 non poteva inoltre non mettere al centro la crisi climatica, denunciandone le conseguenze ormai evidenti sulle acque interne, dall’emergenza siccità, a partire dal bacino padano, agli effetti sull’ecosistema marino. Non ci siamo però fermati alla denuncia ma abbiamo concretamente ragionato anche sulle proposte, iniziando dalla transizione energetica per uscire dalle fonti fossili ed entrare definitivamente nell’era delle rinnovabili, a partire dal sole e dal vento. A bordo di Goletta Verde, abbiamo affrontato l’importante opportunità rappresentata dall’eolico off-shore, il cui sviluppo è strategico nel raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030 e si integra con gli impianti da realizzare a terra; accelerare nell’installazione degli impianti è la scommessa che il Paese ha di fronte nei prossimi mesi per arrivare a coprire il 100% dei consumi elettrici entro il 2035 e far fronte a una crisi non soltanto climatica, ma anche di tipo socio-economico, affrancandosi dalla dipendenza del gas e dall’estero”.