Anche l’1 novembre tanti salentini si sono tuffati in un mare calmo e trasparente, accarezzato da un sole caldissimo, da San Cataldo a Santa Maria di Leuca, da Otranto a Gallipoli, fino a Porto Cesareo. C’è solo l’imbarazzo della scelta, tra lo Ionio e l’Adriatico. Ma è stato sempre così? In luoghi come il Salento o la Sardegna, sì. Anche tanti anni fa, c’erano le giornate calde di novembre in cui i salentini (ma anche tanti turisti) correvano a guadagnarsi la “tintarella autunnale”. Dunque, non possiamo puntare il dito su alcuna stranezza meteorologica, se nelle nostre foto scattate a Otranto vediamo diverse persone godersi la spiaggia e il mare in pieno autunno.
Il vero guaio è che le piogge iniziano a scarseggiare e i fenomeni meteorologici anomali diventano sempre più frequenti. In Toscana è scattato l’allarme: il caldo anomalo continuerà per tutto dicembre e anche se può sembrare una buona notizia, con la crisi energetica in corso, in realtà è un’anomalia al nord. I nubifragi sono sempre più ricorrenti, come tutta una serie di fenomeni atmosferici anomali. Quello che si vive al nord è tra i più caldi e secchi mai registrati, probabilmente uno dei più caldi degli ultimi due secoli. In Toscana non è quasi mai piovuto e le temperature sono state costantemente sopra alle medie con 2 o 3 gradi in più rispetto agli ultimi 20 anni: quest’estate la siccità ha torturato l’Italia.
È il prezzo dei cambiamenti climatici, che stravolgono i ritmi della natura e nelle campagne già provate duramente dalla siccità estrema che ha colpito tutta la regione Toscana provocando 260 milioni di euro di danni alle colture agricole: la Coldiretti Toscana è in allarme, perché la pioggia di settembre non ha risolto i problemi dei lunghi mesi di siccità. Stessi guai in tante altre regioni del nord. Ha piovuto molto, intensamente ed in poche ore, ma queste precipitazioni non hanno rinvigorito le falde: non servono i nubifragi a sistemare le cose, perché l’acqua è scivola via direttamente in mare. Come abbiamo già scritto, è necessario fare tesoro dei suggerimenti di Lagambiente: occorre cambiare tutto, dal nostro stile di vita all’agricoltura, perché bisogna adattarsi a una situazione già cambiata.