Home BioGreenItaly Salumi made in Italy, più sostenibilità: l’esempio di Beretta con packaging alternativi....

Salumi made in Italy, più sostenibilità: l’esempio di Beretta con packaging alternativi. Stop agli antibiotici

1083

LOMBARDIA – Il rispetto per la salute e per l’ambiente parte dalle nostre tavole. Sempre più aziende stanno modificando le loro produzioni: la svolta “green” dà più qualità e più garanzie. Il più grande salumificio italiano, quello dei Fratelli Beretta, con 210 anni di storia, ha deciso di agire su più fronti. In primis la salute del consumatore può essere garantita da uno scrupoloso controllo della filiera e da “allevamenti sostenibili”. Beretta ha puntato sull’utilizzo della carne certificata, anche quella proveniente dai suoi fornitori. Tutto il ciclo viene monitorato, dalla produzione alla stagionatura dei prodotti. Il controllo delle materie prime in entrata è fondamentale, proseguendo con il monitoraggio dei processi produttivi, dell’automazione e della rigorosissima tutela sanitaria. Sembrano azioni scontate, ma non è così. Serve rigore per un ciclo produttivo sostenibile. A queste azioni si affiancano quelle del risparmio energetico e quelle sulla diminuzione dei rifiuti. Il Salumificio dei Fratelli Beretta, ambasciatore del food «made in Italy», che si basa su ben 19 produzioni tra IGP e DOP e oltre 500 referenze di marchio proprio, sta investendo moltissime risorse per alleggerire il packaging e identificare materiali alternativi. Non è poco, se pensiamo che si tratta di un colosso che produce ogni anno 110 mila tonnellate di salumi ed è presente in 73 Paesi occupando oltre 2.100 dipendenti che lavorano in 22 stabilimenti, 18 in Italia e 4 all’estero. Ridurre la plastica negli imballaggi è fondamentale.

Nel mercato globale tantissime aziende lavorano ancora con prodotti altamente inquinanti: Beretta, già da qualche tempo, ha iniziato a sostituirli con materiale riciclato. È un percorso virtuoso che garantirà una minore produzione del rifiuti. Oggi è necessario puntare sull’economia circolare, con materiali meno minacciosi per la natura. La plastica è un’autentica bomba ecologica: ridurla sempre di più, riciclare e riutilizzare sono azioni di salvaguardia del pianeta. Il progetto “B-Green Beretta” ha consentito, da aprile 2020, di produrre le confezioni delle principali linee di prodotti Beretta con il 25% di plastica in meno rispetto alla quantità precedentemente utilizzata.

Inoltre per le confezioni di circa 300 referenze in assortimento, prodotte in 10 diversi siti produttivi, l’azienda utilizza il 65% di plastica riciclata. “Le due asserzioni ambientali, relative all’utilizzo ridotto delle risorse e al contenuto di riciclato, riportate nel logo B Green sono state formulate in conformità ai requisiti stabiliti dalla norma UNI EN ISO 14021:2016: Etichette e dichiarazioni ambientali – Asserzioni ambientali auto-dichiarate (etichettatura ambientale di Tipo II) e comunicano l’impegno ed il percorso intrapreso da Beretta, facendo da garante e promotore ad un comportamento più responsabile” – si legge sul sito del colosso dei salumi made in Italy.

Ma c’è di più. L’azienda garantisce il consumatore anche da un’altro punto di vista: sono stati lanciati prodotti nuovi come “Puro Beretta” che non usano antibiotici e che stanno ottenendo un grande successo tra gli amanti dei salumi di qualità. Dunque, ci sono alcuni requisiti ormai imprescindibili nella produzione virtuosa, oltre al non utilizzo di antibiotici dalla nascita degli animali: tracciabilità delle materie prime e dei prodotti alimentari; il rispetto del benessere animale: tutti i suini sono allevati in spazi adeguati, il 100% dei polli è allevato a terra; l’assenza di glutine, lattosio, glutammato monosodico, polifosfati aggiunti nei prodotti; l’assenza di nitriti e nitrati aggiunti nei prosciutti crudi. Tutto questo è garantito dal progetto “green” di Beretta. Questa virata verso una “produzione verde” paga anche quando è più costosa per un’azienda, perché diventa garanzia di salute per il consumatore e per il pianeta, quindi viene scelta rispetto a prodotti poco trasparenti e poco sensibili a queste tematiche. La strada della sostenibilità è ormai inevitabile anche in questo settore.