Stoccolma, il faro dell’avanguardia ecologica mondiale e della bioarchitettura. La produzione del ferro “fossil free”

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STOCCOLMA – In Svezia gli uomini stanno riuscendo a vivere in perfetta armonia con l’ambiente: polmoni verdi abbracciano la città, si circola quasi solo con mezzi elettrici, la mobilità è smart, i rifiuti vengono riciclati e riutilizzati (e si trasformano in calore per riscaldare scuole ed enti pubblici), il fotovoltaico è ovunque (ma senza devastare il paesaggio), l’acqua che scorre diventa energia, i materiali edili evitano dispersioni e le rinnovabili producono una buona parte del fabbisogno energetico. A Stoccolma, nel quartiere dell’acqua, Hammarby Sjöstad, biomasse, biogas, pannelli solari, idrogeno e una centrale idroelettrica garantiscono agli oltre 8mila appartamenti una copertura quasi totale del fabbisogno energetico. Il grande rebus è se una città in continua crescita come Stoccolma può continuare a farlo in modo sostenibile. La risposta è sì. Anche le grandi metropoli possono essere sostenibili. La città è stata eletta la più intelligente del mondo, soprattutto per quanto riguarda le sue innovazioni in materia di ambiente, tecnologia digitale e benessere dei suoi abitanti. Tutti gli appartamenti pubblici hanno subito un restyling energetico che ne ha ridotto profondamente l’impatto. C’è un’etica “green” inscalfibile, anche tra gli addetti ai lavori. “Lavoro come architetto in uno studio importante da 30 anni a Stoccolma – ci spiega Vittorio – Ci chiedono di evitare il più possibile gli aerei per i viaggi di lavoro. Usare mezzi elettrici o le bici è un imperativo categorico”. A Stoccolma anche la produzione del ferro è “fossil free”.  Il primo ministro Magdalena Andersson ha regalato un portacandele in ferro prodotto senza energie fossili. Il processo a idrogeno è davvero un modo straordinario per eliminare le emissioni di CO2 alla fonte nella produzione di ferro. Quando i fiumi sono in piena (e producono energia idroelettrica) e le pale eoliche girano, la Svezia produce più elettricità di quanta ne consumi. Si può trarre grande vantaggio da questa energia rinnovabile “extra” utilizzando l’elettrolisi per convertire la normale acqua in idrogeno. In questo modo, l’energia green sarà accumulata sotto forma di idrogeno in vaste camere sotterranee e pronta per essere utilizzata dalla produzione.

La gestione energetica intelligente riguarda anche i rifiuti. Sotto terra, in tubi ad alta pressione, i rifiuti vengono portati in un unico centro di raccolta per limitare il via vai dei camion, che comunque sono elettrici. Ora c’è un progetto per una raccolta individualizzata: il peso dei rifiuti viene registrato e a breve ognuno pagherà in base allo scarto che produce. Unico neo per la Svezia sono le tre centrali nucleari che producono il 35% del fabbisogno energetico del paese. Le scorie nucleari vengono seppellite a 500 metri sotto terra. Negli ultimi anni alcune centrali sono state chiuse e c’è l’idea di chiudere tutta la produzione nucleare. Anche se, con i venti di guerra che soffiano su questa parte del mondo, l’addio al nucleare potrebbe essere posticipato ancora di qualche decennio.