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Stop all’aumento dei prezzi per 2,6 milioni di utenti. L’Antitrust a difesa dei consumatori: provvedimenti contro Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie

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ROMA – I colossi dell’energia ne hanno approfittato e hanno anche raggirati gli interventi governativi, secondo le accuse dell’Antitrust, l’autorità energetica che è già intervenuta a favore di 2,66 milioni i consumatori, che hanno subito aumenti ingiustificati dei prezzi delle bollette. Da più di un anno i consumatori italiani sono sono preda della speculazione internazionale, con aumenti immotivati dei prezzi dell’energia. Il grande imputato ancora una volta è il combustibile fossile, che scatena guerre e crea dipendenza energetica tra stati. L’Italia si è risvegliata e cerca di correre ai ripari, ma non sono stati ancora recuperati gli extraprofitti immotivati intascati dai colossi dell’energia a danno dei cittadini. Intanto, si apre un altro fronte, quello che riguarda presunte modifiche unilaterali ai contratti di fornitura di energia elettrica con l’intento di aumentare i prezzi: l’Autorità garante del mercato energetico ha annunciato l’avvio di sette procedimenti nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato.

Le imprese dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022” – ha spiegato l’Autorità garante. Sono partiti sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. Le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali sono in contrasto con l’art. 3 del Decreto Aiuti bis. Quindi, da una parte il governo metteva i soldi per sostenere le famiglie in difficoltà per gli aumenti ingiustificati e dall’altra le principali imprese di fornitura energia avrebbero provato a intascarli mutando unilateralmente i contratti per aumentare i prezzi. Le accuse sono gravissime. Risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo. Adesso l’Antutrust impone di fare un passo indietro, ripristinando i prezzi stabiliti nella data del 10 agosto 2022. Poi, bisognerà fare molti passi in avanti sulle rinnovabili per liberarci dalla minaccia speculativa e dalla dipendenza dai fossili.

CONTRATTI NON RICHIESTI LE MULTE AI COLOSSI DELL’ENERGIA 

Già prima dello scoppio della crisi energetica c’era un altro problema che Antitrust e Agicom stavano affrontando: quello delle irregolarità di sette grandi fornitori nella gestione delle modalità di offerta e conclusione di contratti di energia ad opera di agenti porta-a-porta ed il canale telefonico, il cosiddetto teleselling outbound. I grandi brand del mercato Energetico hanno già subito multe per 6 milioni di euro per un’istruttoria che risale al 2014/2015. Ecco le imprese interessate: Enel Energia (2,15 Mlni €); ENI (2,1 Mlni €); ACEA Energia (600 mila euro); Hera Comm (366 mile euro); Green Network (340 mila euro); Beetwin (320 mila euro); GdF Suez Energie (ora Engie, 200 mila energia).

I consumatori si ritrovavano spesso a dare inconsapevolmente consenso ad offerte e cambi di fornitura né richiesti né dovuti, nella completa violazione delle norme del Codice del Consumo che tutelano la libertà di scelta ed il diritto all’informazione durante la sottoscrizione di contratti di vendita. Insomma, i sette grandi dell’energia non possono essere lasciati a briglie sciolte: bisogna alzare la guardia nella difesa dei consumatori.