STRASBURGO – È allarme nel settore dell’automotive: l’Europa accelera la rivoluzione verde con un deciso stop alle auto tradizionali che avrà un impatto senza precedenti sull’automotive. È definitivo, dunque, il blocco della benzina e del diesel per auto e furgoni nuovi, dal 2035, con un target intermedio al 2030, termine entro il quale i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali. L’unica possibilità di revisione resta quella della roadmap per il monitoraggio di Bruxelles, che entro il 2025 presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di Co2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale e nel 2026 valuterà anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels).
Una delle critiche più ficcanti riguarda proprio il non aver puntato sulla ricerca nel settore dei carburanti che producono meno anidride carbonica. Il problema del puntare solo sulle auto elettriche, senza alternative pronte, rischia di trascinare l’Europa nella dipendenza dalla Cina, paese tra i principali estrattori di litio e di altri materiali indispensabili per le batterie che alimentano le auto “pulite”. Però è anche vero che le batterie si possono riciclare. Qualcuno sottolinea il paradosso della CO2 consumata per produrre queste batterie e trasportarle nei paesi europei che potrebbe equivalere a quelle consumata per dai classici carburanti. Poi c’è il problema infrastrutturale: in città metropolitane come Bari ci sono solo 25 colonnine per la ricarica di auto elettriche: come si potrà coprire il fabbisogno in aumento entro breve termine? Tanti i dubbi, ma tante anche le speranze, come quelle di batterie alternative o delle auto alimentate a idrogeno. Il fatto è che la strada è lunga, malgradi la ricerca “green” avanzi giorno dopo giorno. Chi vuole evitare il tracollo economico del settore spera negli avanzamenti dei biocarburanti: unica salvezza anche per le auto di lusso con sistemi di alimentazione classica. Per Ferrari e Lamborghini è prevista una mini-deroga. Ma l’exit-strategy sul piano economico non sarà facile. L’Europa impone la rivoluzione green anche nel trasporto pesante: i bus cittadini dovranno essere a zero emissioni dal 2030 e per i camion le emissioni di CO2 dovranno scendere in modo progressivo del 45% nel 2030, del 65% al 2030 e del 90% al 2040. È un cambio di passo epocale, tutto europeo, perché altrove tutti se la prendono con molta calma.