VICENZA – C’è un sistema per rendere meno invasivo il fotovoltaico nei nostri borghi e centri storici. È identico al classico coppo in cotto, ma ha in più la possibilità di assorbire e produrre energia solare ed è una grande occasione per produrre meno rifiuti nel tempo e riciclare meglio. L’elemento architettonico ingloba quello fotovoltaico e il materiale fotocatalitico, senza che si veda nulla. Questo significa non avere più problemi autorizzatori nei centri storici per impatto visivo o per vincoli paesaggistici. Questa soluzione è stata ideata dall’impresa vicentina “Dyaqua”: si chiama “Invisible solar” e potrebbe essere la soluzione per tutta una serie di edifici storici e immobili situati nei nostri borghi e che soggiacciono a una serie di vincoli paesaggistici. Si tratta di un sistema che produce energia pulita, utilizza materiali sostenibili e purifica l’aria dallo smog. In questo modo ognuno è libero di produrre la propria energia ovunque, in modo indipendente dai grandi fornitori. Questo tipo di sistema è in linea con i principi dell’economia circolare in quanto favorisce il riuso dei vecchi edifici e disincentiva l’urbanizzazione incontrollata che rovina l’ecosistema, dunque, frena la cementificazione. “Il funzionamento dei moduli Invisible Solar si basa sul principio della bassa densità molecolare – spiegano i responsabili – Ciascun modulo è formato con un composto polimerico atossico e riciclabile, che viene appositamente lavorato per incentivare l’assorbimento dei fotoni. All’interno del modulo sono incorporate delle normali celle di silicio monocristallino. La superficie, opaca alla vista e trasparente per i raggi solari, permette alla luce di entrare ed alimentare le celle”. I materiali utilizzati sono terracotta, pietra, cementi e legno: il riciclo domina la produzione.
La tutela del paesaggio non è più un problema anche perché l’azienda è capace di garantire lo stesso sistema fotovoltaico per i pavimenti, con colori e stili diversi: la sperimentazione continua su altri materiali ed elementi edilizi. Nel 2015 Invisible Solar è stato menzionato dal Ministero dei Beni Culturali (MiBACT) come soluzione per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale. La produzione, per ora, è stata avviata soltanto per il coppo. Bisognerà attendere per la produzione di altri prototipi. Questo è un altro passo avanti dell’edilizia verso un mondo più “green”.