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Xylella, la devastazione del paesaggio salentino in una foto, ripristinare con nuovi alberi. La lotta del movimento “Salva il Suolo”

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SALENTO – Mentre la Xylella avanza nel barese, è venuta l’ora di rimediare allo scempio piantando ulivi resistenti o diverse specie di alberi per ricostruire un paesaggio inaridito e frantumato. Ma bisogna pensare a piante resistenti e che non richiedano troppa acqua, perché ci confrontiamo con una nuova crisi idrica e con la siccità. Dobbiamo essere in grado di programmare il nostro futuro paesaggistico e idrico con scelte lungimiranti. Nella foto di copertina potete osservare l’incredibile trasformazione paesaggistica in 12 anni di una zona del Salento. Si tratta di una metamorfosi rapida che cambia i connotati di un territorio e che sta facendo venire meno una delle caratteristiche più marcate del Salento: le enormi distese di uliveti. Le istituzioni hanno messo in campo il “Piano di rigenerazione sostenibile dell’agricoltura nei territori colpiti da Xylella fastidiosa” per ripristinare la bellezza paesaggistica salentina. Sono state messe le risorse per una riforestazione delle aree marginali, attraverso una mappatura da parte dei comuni interessati. Cinque mesi fa è stato siglato un protocollo d’intesa protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Dajs (il Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino). Ma sarebbe necessaria una netta accelerazione su questo fronte. Le nuove cultivar resistenti individuate dalla ricerca possono rigenerare il paesaggio salentino. 

L’INIZIATIVA DEL MOVIMENTO “SALVA IL SUOLO”

Il movimento Salva il Suolo (sostenuto dal Programma Alimentare Mondiale e dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione) sarà presente a LINEAPELLE, in programma a Milano dal 20 al 22 settembre prossimi, dove presenterà una relazione sulla crisi globale dovuta al degrado del suolo, sottolineando l’urgenza di un’azione politica concreta.

In tutto il mondo il 52% dei terreni agricoli è già degradato. Se tale situazione dovesse perpetuarsi, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, potrebbero rimanerci solo 60 anni di raccolti. E a ciò seguirebbe una inevitabile crisi alimentare globale. Salva il Suolo è una risposta globale a questa crisi.

LINEAPELLE, che con le sue aziende espositrici ha fatto dell’impegno per il Pianeta una delle sue priorità, ospiterà nell’ambito della manifestazione, al padiglione 9, il movimento Salva il Suolo, che sollecita i governi di tutto il mondo ad emanare leggi che richiedano un contenuto organico minimo del 3-6% in tutti i terreni agricoli del loro Paese, così da renderli sani e rigogliosi.

Il movimento è supportato da 9 agenzie delle Nazioni Unite (UNCCD, UNFCCC, UNEP,

UNWFP, WHO, UNESCO, UN SDG Lab Global Soil Partnership).

Il degrado del suolo è una delle maggiori minacce per l’umanità, perché genera scarsità di cibo e acqua, incide negativamente sulla biodiversità, influisce sui mutamenti climatici e conduce progressivamente alla perdita di mezzi di sussistenza per l’uomo, quindi a conflitti e migrazioni di massa.

Poiché il suolo e la vegetazione hanno anche il potere di assorbire e ridurre l’anidride carbonica presente nell’atmosfera, secondo le stime delle Nazioni Unite, la sua rivitalizzazione su scala globale potrebbe ridurre le attuali emissioni annuali di gas serra del 25-35%, tornando così a livelli precedenti al 1850, quando ebbe inizio la seconda rivoluzione industriale.

Le concerie italiane, protagoniste di LINEAPELLE, sono da anni impegnate nel riutilizzo e recupero degli scarti del loro processo produttivo, che vengono valorizzati senza distruzione di materia organica e trasformati in biostimolanti e fertilizzanti per agricoltura biologica. LINEAPELLE si unisce all’appello del movimento Salva il Suolo per aumentare il contenuto organico del suolo al 3-6%.